The terminal


The terminal

  • Domenico Carbone

"La bellezza seconda è frutto dell'agire artistico dell'uomo e una volta creata non è piu' sottoposta alla morte, né alle leggi dell'entropia. Essa è immortale e garantisce l'immortalità a chi la sa creare" ( Ipotesi su Ulisse, Antonio Mercurio).""

Spielberg si è ispirato ad una storia vera, accaduta al rifugiato iraniano Merhan Karimi Nasseri. Dopo essersi visto rifiutare il visto d'ingresso dall'Inghilterra, Nasseri giunse nel 1988 all'aeroporto di Parigi " Charles De Gaulle. Le autorità in un primo momento gli rifiutarono l'ingresso in Francia, dopo gli offrirono due opportunità: il rimpatrio o la permanenza nel suolo francese. Merhan Karimi Nasseri scelse di vivere nel Terminal 1 dell'aeroporto della capitale francese sino all'Agosto del 2006. Steven Spielberg ha versato all'iraniano 300 mila dollari come "diritti d'autore" e questo per lui è stato sicuramente un evento positivo.

Antonio Mercurio, che ringrazio profondamente, mi ha proposto di lavorare su questo film dandomi delle idee da sviluppare ed un aiuto prezioso.

Il film offre diverse chiavi di lettura. Preferisco però concentrarmi sul tema del Terminal come utero e di come accogliere e trasformare in bellezza un evento doloroso che non vorremmo e che si sviluppa in uno spazio concentrato. E' un tema che Spielberg ha trattato in altri suoi film, quali il lager di "Schiendler's List", l'isola di "Jourassic Park" oppure il tribunale di "Amistad". Questa volta Spielberg tratta il tema con grande leggerezza e umorismo. Analogamente mi propongo di entrare su tematiche forti e dolorose con leggerezza e allegria. Vorrei sottolineare infine che questo film di Spielberg è un inno alle potenzialita' dell'Io di diventare artista della propria vita e della vita dell'universo.

Le prime immagini del film ci mostrano un Terminal: il " John Fitzgerald Kennedy", luogo di passaggio e di arrivo di tante persone che inseguono "il sogno americano", luogo d'incrocio di tante storie, di tante vite.

Viktor Navronsky, proveniente da Krakozhia, paese immaginario dell'Est, giunge anch'egli in questo spazio, ma non gli è consentito sbarcare a New York perché durante il viaggio è avvenuto un sanguinoso colpo di Stato nel suo paese ed il visto gli è stato revocato.

Nell'attesa che venga chiarita la sua posizione, il nuovo direttore del Terminal, comunica al Sig. Navronsky, che dovrà rimanere nel Terminal sino a nuove indicazioni. Viktor rimane così bloccato in una situazione paradossale, non può tornare a casa perché i voli sono stati sospesi e non può entrare nello stato di New York. Lui non è un clandestino o un terrorista, è un uomo che ha fatto una promessa al padre, adesso morto. Questi aveva un sogno, avere tutte le firme dei 57 migliori Jazzisti del mondo, presenti in una fotografia riportata in una rivista. Da una parte c'è chi insegue " il sogno americano", dall'altra c'è un uomo che si è assunto il compito di realizzare e portare a termine il sogno del padre, rimasto incompiuto a causa della sua morte.

Ma adesso il direttore gli dice che lui è incappato in una "falla del sistema" e pertanto è considerato "inaccettabile". " Benvenuto, Signor Navronsky, lei è libero di stare nello spazio delimitato dei transiti internazionali !". A Viktor vengono consegnati dei buoni pasto, una scheda telefonica e la notizia che i suoi soldi non valgono nulla. Che fare? Il poliziotto risponde: "shopping" pur sapendo che non ha un soldo da spendere.

Qui Viktor conosce quanto è dura la condizione di straniero, di chi non conosce la lingua, di chi non conosce nessuno. Il viaggio di vacanza si è trasformato in un incubo. Le immagini del suo paese dilaniato dal colpo di stato vengono trasmesse nei video del Terminal e giungono insieme a suoni per lui incomprensibili. Non c'è nessuno che traduce quelle parole, non c'è nessuno disposto a perdere un secondo per spiegargli come usare una scheda telefonica. Le immagini dell'uomo visto dall'alto, in mezzo ad una folla vociante ed indifferente, sono quelle di una solitudine agghiacciante.

Ma se nessuno è disposto ad aiutarlo, Viktor invece si offre di aiutare una ragazza che è in difficoltà a chiudere una valigia. Nel farlo è un po maldestro, contemporaneamente riesce a rompere la valigia e a perdere i buoni pasto, portati via da una folata di vento. Ancora un'altra perdita. Ha perso la sua vacanza, poi la possibilità di tornare a casa, non può spendere i suoi soldi, non può telefonare, gli hanno preso il passaporto e adesso è rimasto pure senza cibo. Il turista in viaggio di vacanza è stato trasformato in un affamato vagabondo.

Come mai Viktor si trova in questa situazione? E' un caso? E' il destino? Oppure possiamo pensare che per lui è giunta l'ora di fare i conti con la sua vita intrauterina e con i mostri del suo passato? La cosmoart ci insegna che, quando arriva un evento incomprensibile e doloroso, dobbiamo costruire un ponte con il passato e cercare nei nostri ricordi. Se non troviamo nulla nella nostra infanzia, dobbiamo costruire un ponte arrivando sino alla vita intrauterina.

" Il dolore che si crea nella vita intracosmica è una pallida idea in confronto al dolore che si crea nella vita intrauterina. Ma il dolore dell'una serve a fare emergere il dolore dell'altra. E' dunque necessario saper creare un ponte tra la vita intracosmica e la vita intrauterina, così come ha fatto Ulisse" ( A.M.).

Se paragoniamo il Terminal ad un utero e ci colleghiamo alla parola " inaccettabile" possiamo ipotizzare che Viktor non sia stato desiderato dalla madre e che quindi nella fase dell'attecchimento all'utero abbia trovato un utero rifiutante e poco nutriente.

Poiché attraverso la memoria non è possibile accedere agli avvenimenti intrauterini, la cosmoart propone il mito di Ulisse ed il suo viaggio di ritorno ad Itaca come linguaggio simbolico per tradurre e trasformare i vissuti della vita prenatale.

Viktor, come Ulisse, si trova di fronte a tanti ostacoli che non gli consentono di realizzare il suo sogno. Un ostacolo è la menzogna esistenziale, l'altro è l'odio profondo rispetto a chi non ti vuole e ti affama. Questi due ostacoli sono concretizzati in due figure. La prima è quella del pulitore indiano che lo deride e lo inganna e l'altra è quella di Frank, novello commissario generale incaricato, che cerca in tutti i modi di disfarsi dello scocciatore.

Dai monitor del Terminal giungono notizie della guerra civile in Krakozhia. Viktor non conosce l'inglese e quindi ha difficoltà a capire ciò che sta accadendo. Per superare questo limite, s'impegna ad imparare la lingua. Questo gli consente di interagire meglio col mondo che lo circonda. Viktor è una persona rispettosa, nonostante tutto quello che gli è accaduto, accetta in maniera esemplare le avversità della situazione. Mantiene una calma invidiabile e sorprende Frank che non si aspettava una reazione simile. Con saggezza profonda sa che è bene non reagire in maniera sconsiderata ed aspetta.

Per agire così Viktor ha dovuto già nella sua vita confrontarsi con i mostri dell'ira, della volontà omicida e suicida, a quanto sembra è riuscito a sconfiggerli.

Frank a questo punto decide di sbarazzarsi dell'intruso e gli fa capire che lo farà uscire attraverso un espediente. Promette a Viktor che al cambio delle guardie ci sarà un momento di disattenzione, nessuno lo fermerà. Viktor per un momento si sente accolto; le porte del Paradiso sembrano aprirsi per lui. All'ora indicata si avvia verso la porta e quando sta per uscire una donna bruscamente lo supera. Quello che potrebbe essere considerata semplicemente una scortesia, diventa per lui un momento di riflessione; si ferma, arretra e così facendo s'accorge che una telecamera lo sta osservando. Capisce che è stato ingannato, che le intenzioni di Frank sono ostili e decide di fermarsi ed aspettare dentro il Terminal.

Così facendo Viktor dimostra d'essere astuto come Ulisse, che più volte si è scontrato con un nemico terribile il dio Nettuno, dio pieno di rabbia e d'ira nei confronti d'Ulisse, perché questi ha osato ferire e deturpare un suo figliolo: Polifemo. Nettuno rappresenta l'utero rifiutante, l'utero di una madre fallica che ti vuole abortire.

Viktor decide di sfidare la volontà di Frank. Impara l'arte della sopravvivenza e scopre come rimediare le monete che vengono inserite dentro i carrelli portabagagli. La volontà abortiva di Frank però rimane intatta e così per continuare ad affamarlo, Frank s'inventa una nuova figura professionale, l'addetto alla raccolta dei carrelli.

Non è facile convincere la madre fallica ad accettarti.

L'altra arma che usa Viktor per combattere la sua battaglia è la tenacia. Tutti i giorni fa la fila per ottenere il permesso per entrare a New York e tutti i giorni l'agente Dolores Torres mette il timbro " inaccettabile".

Come fa Viktor a non reagire a tutti quei timbri con scritto "inaccettabile"? Come fa a non sentire rabbia, odio, verso chi ti tiene prigioniero, chi vuole metterti in galera, chi ti affama? Tanti sono i veleni che ci portiamo dentro. L'odio profondo verso la madre rifiutante, la volontà omicida e suicida, l'ira sono veleni che si mostrano con tutta la loro virulenza quando la vita ci mette in particolari situazioni. Viktor mantiene una calma serafica perché porta con sè una scatola che sembra dargli l'energia per affrontare questi veleni. E' una scatola che contiene dei fogli con la raccolta di firme dei 57 migliori Jazzisti del mondo; è stato il sogno del padre e adesso è il suo compito.

Viktor ha scelto di completare il sogno del padre e questa decisione d'amore profondo gli dà una forza e una potenza incredibile. Nel film " Le ali della liberta' " abbiamo visto il protagonista Andy entrare nell'inferno di una prigione. Le spesse mura di quest'edificio erano fatte di violenza fisica, d'orgoglio, di volontà di dominio e di vendetta. Andy alimenta il suo sogno di libertà e di bellezza con le immagini d'attrici. In questo film invece vediamo Viktor trarre forza dall'amore profondo verso le sue radici e da una scatola che rappresenta il suo amore per il padre. Da queste decisioni d'amore Viktor trae la forza per lasciare andare la rabbia, l'odio e per perdonare cosi' la madre rifiutante. Può così affrontare quello che gli sta accadendo. L'amore per il padre ci rinvia inoltre ad un altro padre, il Sè cosmico.

Con tanto tempo per sè Viktor può guardarsi intorno e fare alcune conoscenze. Conclude un patto con un addetto alla mensa, cibo in cambio d'informazioni. Comincia a conoscere meglio il mondo di tutte le persone che lavorano dentro un Terminal. Fa amicizia con una splendida hostess Amalia Warren.

Amalia è innamorata di un uomo sposato che le racconta molte bugie. Vede quello che vuole vedere e non s'accorge del vuoto della sua vita. Tra Viktor ed Amalia nasce una simpatia e lui decide di invitare la donna al ristorante; non avendo soldi si mette alla ricerca di un lavoro per averli.

Anche in questo caso Viktor ha una grande forza d'animo, accetta con umiltà tutti i rifiuti e trova un modo artistico per trasformare il dolore. Nel film " Forrest Gump" abbiamo visto la capacità di Forrest d'accettare e trasformare il dolore con amore, pazienza e dedizione. Quando Jenny lo abbandona, dopo essersi concessa a lui una notte, Forrest correrà per tre anni interi, creando bellezza intorno a sè. Viktor analogamente trasforma creativamente il dolore del rifiuto. Avendo trovato materiali e attrezzi, si mette una notte intera a costruire un pannello di legno d'ottima fattura; questo gli consentirà di avere un lavoro ben pagato.

La nuova conquista di Viktor scatena però la rabbia e l'invidia di Frank, che lo osserva continuamente attraverso i suoi monitor e che non sopporta che lui abbia una paga oraria superiore alla sua. Frank lo toglie dal Terminal e lo chiude in una stanza. Ma la vita è imprevedibile ed ecco improvvisamente scatenarsi un evento violento. Un giovane russo che non parla inglese minaccia d'uccidersi e tiene strette delle boccettine misteriose. Frank ha l'idea di chiedere aiuto a Viktor per aiutarlo nella traduzione e i due stabiliscono un patto: Viktor aiuterà Frank e lui lo lascerà libero di andare a New York. Il giovane russo sta portando con se delle medicine acquistate in Canada che servono per il padre malato, ma non possiede i necessari moduli e certificati, quindi secondo Frank dovrebbe consegnare le medicine. Quando Viktor spiega al giovane quello che sta accadendo l'uomo, comprendendo il problema, implora Frank mettendosi in ginocchio. Ma questi è un burocrate senza cuore e si nega. A questo punto Viktor si trova davanti ad un bivio. Ha aiutato Frank nella traduzione, quindi è libero di andare a New York, ma non sopporta quello che sta accadendo e perciò decide d'aiutare il giovane. Dice una bugia affermando d'aver capito male una parola; le medicine servivano per la capra e non per il padre. In questo modo non sono necessari moduli e certificati, le medicine possono rimanere con il giovane. Frank capisce che Viktor ha trovato la mossa giusta e gli chiede " Perché lo fai? Non lo conosci neanche! ". Si arrabbia moltissimo e lo minaccia.

Con questo gesto Viktor mostra che il suo sogno è un altro. La Vita è imprevedibile, si è presentata con un evento nuovo e lui ha fatto una nuova scelta; come un musicista Jazz ha saputo cambiare musica. Egli è capace di rinunciare al compito che si è dato, realizzare il sogno del padre, ma così facendo comincia a realizzare la concordia dell'Io con gli altri, creando cosi' un Sè corale per potere realizzare bellezza seconda.

"Senza il Sè corale non nasce il principio organismico. Non nasce l'organismo unico vivente composto di tanti miniorganismi viventi che cooperano tra loro per creare la bellezza seconda" (A.M. 9° Laboratorio di Cosmoart).

La notizia dell'atto coraggioso di Viktor si diffonde in un lampo in tutto il Terminal; Viktor diventa l'eroe capace di aiutare i deboli e gli oppressi, di sfidare la potenza armata e l'ottusità della burocrazia.

Per affrontare il dolore del rifiuto e l'odio che ci portiamo dentro è necessaria una grand'energia. Farlo da soli è una soluzione parziale perchè l'odio è come un mostro dalle mille teste che mille volte affrontato mille volte si ripresenta. E' necessaria l'energia di un Sè corale per creare una forza capace di trasformare l'odio in amore, per creare una bellezza particolare, la bellezza seconda.

E' una bellezza fatta d'amore, di verità, di libertà e Viktor sembra seriamente impegnato a realizzarla.

Viktor dimostra il suo amore nella capacità di donarsi agli abitanti del Terminal, sa mettersi al servizio degli altri. Nonostante i rifiuti subiti è generoso verso di loro. Mette amore nel suo impegno a realizzare il sogno del padre; dimostra amore nella sua determinazione e abilità nel cercare di conquistare il cuore d'Amalia.

Afferma la sua libertà restando fedele ai propri valori e a ciò che è importante per lui. Nonostante tutti i tentativi di Frank, mostra una grande libertà interiore. Frank può mettere in prigione il corpo di Viktor, ma non la sua anima. Rinchiuso, egli decide di diventare un artista, questo lo rende libero e così può sognare una nuova bellezza possibile, una bellezza corale.

La verità emerge nel suo rapporto con Amalia. Gradualmente i due si confidono l'un con l'altro e lei capisce la menzogna che ha costruito nella sua vita, aspettando qualcosa che non sa. La sua vita è senza un progetto, senza meta, senza un senso. Gettare il cercapersone diventa cosi' un atto liberatorio, l'affermazione di volere essere sinceri con se stessi.

Per realizzare bellezza nella nostra vita dobbiamo studiare, imparare i segreti degli artisti e delle opere d'arte per applicarli nella nostra vita. Viktor dimostra nel suo agire d'essere un artista. Da una parte dimostra di sapere rispettare le leggi: si ferma sempre davanti alla linea gialla, è rispettoso verso l'autorità e così via. Dall'altro è capace di trasgredirle quando è necessario, così come fa l'artista che da una parte rispetta le regole e dall'altro le trasgredisce. Anche i criminali e i folli sono trasgressivi, percio' Amalia chiede a Viktor " Ma chi sei tu? Sei un folle? Sei un criminale?". Ma l'artista a differenza dei criminali e folli fa dono di sè e del suo lavoro, restituisce agli altri ciò che ha preso, li trasforma.

Amalia viene sconvolta dalla potenza di Viktor, viene sconvolta dalla potenza dell'opera d'arte che è capace di modificare schemi mentali acquisiti.

Viktor può raccontare ad Amalia il compito che si è preso, realizzare il sogno di suo padre; poi le racconta il suo sogno, amare una donna e i due si baciano.

E' l'incontro tra il maschile e il femminile, è il momento della pacificazione è il momento della fusione Io-Tu. E' festa, è finita la guerra a Krakozhia. Viktor festeggia con tutti i suoi amici e Amalia arriva con un permesso di soggiorno che un amico potente gli ha procurato. Viktor potrà andare a New York per un giorno e svolgere il suo compito.

Ma quando tutto sembra realizzarsi, ancora una volta arriva un ostacolo. Amalia non sceglie Viktor, non accoglie il suo invito e preferisce scegliere un destino infelice.

Con questo personaggio il regista introduce il tema del "destino" che certe persone si costruiscono scegliendo il male e non il bene, scegliendo il potere o l'illusione del potere, invece dell'amore. Chi sceglie il masochismo e la volontà di dominio non potrà mai realizzare bellezza nella propria vita. Amalia preferisce rimanere nella menzogna.

La menzogna esistenziale è come un abito che indossiamo e che condiziona il nostro agire. E' un sistema difensivo, ma anche offensivo rispetto alle leggi della Vita. Amalia è una donna che si riempie di bugie, inventando una storia d'amore che non esiste e che non ha prospettive. Con l'aiuto di Viktor riesce a capire il vuoto della sua vita, ma non riesce a fare la scelta finale e preferisce farsi mangiare dalla madre divorante.

Viktor si presenta ancora una volta da Dolores per avere il timbro d'entrata negli Stati Uniti, ma manca ancora una firma, quella del Direttore; questi però lo invita a tornare a casa restituendogli il biglietto aereo e il passaporto.

Lui insiste nel desiderio di realizzare il suo compito; a questo punto Frank mostra il peggio di sè. Per pura cattiveria lo ricatta dicendogli che, se insiste con questa richiesta, lui farà licenziare i suoi amici e può farlo perché ha delle prove su alcuni illeciti che loro hanno commesso.

Ancora una volta Viktor dimostra la sua tenacia nel voler diventare artista della sua vita e della vita dell'Universo.

Per lui l'amicizia è un grande valore, quindi cede al ricatto di Frank e decide di tornare a casa pur di non compromettere i suoi amici. Tutto sembra perduto. Loro però lo incoraggiano a non cedere; l'addetto alle pulizie indiano gli da del vigliacco.

Lo accusa di non andare fino in fondo; d'essere arrivato ad un passo dal realizzare il sogno della libertà di fronte allo strapotere della madre fallica.

In realtà Viktor vuole ottenere la libertà ma vuole anche di più. Lui ha saputo raccogliere un altro sogno che è quello dell'Universo. La Vita ha scelto questo Universo per realizzare la bellezza seconda e per far ciò è necessario creare coralità. Ulisse di fronte al mostro di Scilla sa che non può far nulla ed accetta la sua impotenza, così anche Viktor accetta la sua di fronte allo strapotere della burocrazia.

" La potenza d'accettare la propria impotenza è il massimo della potenza che un uomo possa acquisire" (A.M. Ipotesi su Ulisse).

Per farlo c'è bisogno di molto coraggio, c'è bisogno d'affrontare la paura della morte. L'agire di Viktor trasforma il suo amico indiano, che venuto a sapere i motivi per cui lui ha rinunciato al suo sogno, trova il coraggio di sfidare la potenza americana e le sue paure. Un piccolo ed anziano indiano addetto alle pulizie decide d'alzare la testa e di fermare un gigantesco aereo con il suo spazzolone. Davide contro Golia.

Viktor ha seguito le indicazioni date dal Sè personale, attuate attraverso la decisione d'amore verso il padre e la determinazione nel realizzare il suo sogno. Adesso è giunta l'ora di prendere un'altra decisione: diventare artista dell'Universo creando bellezza seconda.

Dall'azione dell'amico Viktor ricava la forza per rinnovare la sua decisione di sbarcare a New York. Una folla festante lo segue nel percorso verso l'uscita. E' circondato da tanto amore e questo gli dà il coraggio per affrontare l'ultimo ostacolo: un cordone di poliziotti lo attende. Lo scontro sembra inevitabile, ma invece di trovare l'ennesimo rifiuto ecco arrivare inaspettata l'accoglienza. Il capo dei poliziotti, che ha seguito tutto l'agire di Viktor attraverso i monitor, ha deciso anche lui di sfidare le regole e lo accoglie offrendogli il suo cappotto.

Il rifiuto si è trasformato in un caldo abbraccio.

La potenza del progetto di Viktor ha modificato i poliziotti e il suo capo; solo riflettendo sulla potenza dell'arte possiamo comprendere il senso di questa trasformazione.

Viktor può così finalmente uscire dal Terminal. E' entrato che era estate, adesso nevica ed è inverno. Mi piace pensare che siano passati nove mesi. Il tempo di una gravidanza, il tempo per rivivere e trasformare ciò che è accaduto. Il tempo per realizzare una bellezza nuova. Tutto ciò che Viktor ha realizzato rimarrà nell'animo delle persone che ha coinvolto nella sua storia. La bellezza seconda, la bellezza corale realizzata, rimarrà dentro ogni addetto del Terminal e quest'evento trasformera' in maniera definitiva tutti coloro che lo hanno vissuto.

La bellezza realizzata ha trasformato anche Frank, la madre divorante, che alla fine rinuncia al suo progetto di distruggere Viktor e lo lascia andare.

Lui può così completare la raccolta delle firme con quella di Benny Golson, realizzare il sogno del padre, e tornare


Dott. Domenico Carbone
Psicologo Psicoterapeuta a Roma

AMBITI DI INTERVENTO

  • Psicoterapia individuale
  • Psicoterapia di coppia
  • Psicoterapia di gruppo
  • Dipendenze (affettive, sessuali, alimentari, etc ..)
Dott. Domenico Carbone - Psicologo Psicoterapeuta a Roma
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